EventiSegui il flusso

Marea Art Project al Castello di Rivoli per #Supercondominio4

Marea torna tre le onde del suo mare dopo due giorni al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino.

Ospiti della quarta edizione di Supercondominio, un festival a cura di Laura Lecce, Giulia Colletti e Nationhood (Matteo Milaneschi & Achille Filipponi).
Foto Credit: Matteo Montenero
Supercondominio – che prende il nome da un tipo di costruzione in cui più palazzi hanno in comune alcuni beni – è un’immagine di un’ecologia della coesistenza basata su relazioni interpersonali fisiche e su una conoscenza reciproca approfondita.

Nel contesto della quarta edizione di Supercondominio 4, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ha invitato alcune giovani realtà italiane dedicate all’organizzazione e produzione artistica per sperimentare nuovi spazi di relazioni e ripensare a nuove forme di co-esistenza e resistenza collettiva.
Foto Credit: Matteo Montenero
L’evento si è svolto nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 luglio 2022.
Intraprendendo una ricerca collettiva, Supercondominio invita gli spazi a immergersi in un ritiro sulla collina morenica di Rivoli lungo la via della Valle di Susa. L’incontro ha affrontato il seguente tema, elaborato dai curatori Giulia Colletti, Laura Lecce e Nationhood (Matteo Milaneschi & Achille Filipponi):

“Lo stato di emergenza permanente, divenuto il nostro nuovo abito mentale, ci spinge a temere che qualcosa di impellente stia per accadere. O forse è già accaduto? Di fatto, la Catastrofe trascende la linearità del tempo e le costruzioni spaziali per scuotere la percezione ascensionale e costante di progresso. Come ci si orienta in un “presente continuo” al crocevia tra rivoluzione digitale da un lato e post-umanesimo dall’altro, in cui la nostra azione è costantemente messa alla prova ma non di meno richiesta?

Se, come suggerisce la pensatrice Ariella Aïsha Azoulay (Tel Aviv, 1962), l’intento dovrebbe essere di riparare gli spazi di condivisione piuttosto che muoversi verso grandiose utopie situate in un non meglio identificato futuro, ripensare la categoria teatrale e poetica della catastrofe (dal gr. katastrophḗ ‘capovolgimento’) potrebbe essere un punto d’inizio, un esercizio di rivolgimento trasformativo delle nostre soggettività e della nostra relazione con altre entità. Il peggio è passato, ora arriva la Catastrofe.”
Foto Credit: Andrea Guermani
Foto Credit: Andrea Guermani
Foto Credit: Andrea Guermani
Foto Credit: Andrea Guermani
Foto Credit: Matteo Montenero